I vigneti, di età compresa tra 10 e 20 anni, sono allevati a spalliera, con sesti di impianto di 0,80 metri sulla fila e di 2,50 metri tra i filari, per un totale di circa 5000 piante ad ettaro. La forma di allevamento prevede il guyot, alternato al cordone speronato, in funzione della varietà, e quindi fertilità, dei diversi vitigni.
La forma di conduzione è tradizionale, sfruttando principi di lotta integrata che mirano a limitare gli interventi con prodotti fitosanitari.

AREA DI PRODUZIONE CHIANTI DOCG: DATE STORICHE PER LA DENOMINAZIONE.

Negli anni '70 iniziò la realizzazione dei primi vigneti impostati su canoni moderni, ma rispettosi delle regole impartite dal Consorzio Chianti di cui l'azienda è stata tra i primi soci, dato che l' iscrizione risale al 6 settembre 1966. Grazie a questa lunga permanenza all'interno del Consorzio, l'azienda ha vissuto tutti i vari momenti che hanno portato mutamenti che hanno portato al consorzio medesimo.
Infatti, nel 1967, vi è stato il riconoscimento della DOC (Denominazione di Origine Controllata) e successivamente, nel 1984, della DOCG (Denominazione di Origine Controllata e Garantita); attualmente, il piano "Erga omnes" prevede il controllo "verso tutti", che il Consorzio garantisce all'intera filiera del processo produttivo.
Il rispetto delle regole indicate dal disciplinare, quindi, continua tutt'oggi, anche nella cura della realizazione di nuovi impianti di allevamento, con l'intenzione di dare ottimi prodotti sempre garantiti da un perfetto e serio controllo di tutta la filiera.